COME FUNZIONA IL MERCATO DEL GAS IN ITALIA
Per comprendere chi siano le figure del gestore, del distributore e del fornitore di energia elettrica e gas e quali differenze intercorrano tra esse, è utile soffermarsi un momento su che cosa sia la filiera energetica. Essa non è altro che la catena di passaggi, che si susseguono con ordine e precisione, dalla produzione al consumo di energia – sia essa luce o gas – da parte dell'utente finale. Prima della liberalizzazione del mercato energetico, avvenuta nel 2003 per l'elettricità e nel 2007 per il gas, tali momenti erano tre: generazione/trasmissione dell'energia, sua distribuzione e sua vendita. La distribuzione ed il trasporto dell'energia, per motivi di sicurezza, sono un monopolio e tale restano e sono in mano rispettivamente ai distributori ed ai gestori; invece sono cambiate l'attività di generazione e di vendita della luce e del gas: difatti, sono entrati nuovi operatori che si occupano principalmente di vendita all'ingrosso e di vendita al dettaglio. Per quel che concerne la vendita all'ingrosso, è utile sapere che la effettuano direttamente le società di produzione dell'energia; la vendita al dettaglio invece è competenza assoluta delle società di vendita, ossia i fornitori, di cui si tratterà più avanti. Riassumendo: il gestore trasporta la luce o il gas, il distributore li distribuisce ai vari utenti e ne monitora il consumo mediante i contatori che sono di sua proprietà e il fornitore vende al cliente finale l'energia elettrica e/o il gas.
Gestore, distributore e fornitore di energia
Analizziamo, nello specifico, le figure di gestore, distributore e fornitore di energia, sia essa elettrica o gas. Il gestore – o meglio: il gestore della rete elettrica e del gas – è colui che è incaricato del trasporto energetico sulla rete. Per quel che riguarda la dislocazione dell'energia elettrica, essa avviene attraverso i cavi in alta, media e bassa tensione; il gas invece viene fatto viaggiare attraverso i metanodotti, che possono essere ad alta, media o bassa pressione. Il dispacciamento, uno dei compiti del gestore che consiste nel sovrintendere ai flussi di energia sulla rete, è un'attività che richiede il monitoraggio costante di tale circolazione. Ma non solo: è necessario controllare perennemente anche gli impianti di produzione, la rete di trasmissione in sé e per sé ed i servizi ausiliari, verificando che non ci siano malfunzionamenti o guasti, a cui dover porre rimedio. Il distributore trasporta e consegna l'energia al cliente finale. Quella elettrica viene recapitata attraverso le reti di distribuzione a media e bassa tensione; il gas invece viaggia attraverso le reti cittadine. Compiti del distributore sono la gestione di queste due tipologie di reti, la verifica costante del loro corretto funzionamento ed il monitoraggio dei contatori di cui è proprietario e che sono installati presso gli utenti del servizio al fine di quantificare il consumo mediante una lettura di essi, in modo tale da emettere una bolletta a carico del cliente. Un compito importante a cui il distributore deve attendere con coscienza e scrupolosità è il rapporto diretto con l'utente e la gestione dei suoi bisogni: deve intervenire il più tempestivamente possibile quando avviene la segnalazione di un guasto, deve fornire servizi di misurazione dell'energia e deve eseguire operazioni tecniche come allacciamenti alla rete o chiusura di un contatore. Infine c'è la figura del fornitore: è una società di vendita che, appunto, si occupa della vendita al dettaglio dell'energia – sia essa elettrica o gas, acquistata o dalla borsa elettrica o direttamente dai produttori – al cliente finale.
Suo compito è anche aver cura della gestione commerciale ed amministrativa legate alla fornitura di energia. A seguito della liberalizzazione del mercato energetico, tutti i clienti possono scegliere liberamente il proprio fornitore per queste due utenze: ecco spiegato, dunque, il proliferare non solo delle società di vendita ma anche delle offerte e delle promozioni in merito all'energia – sia essa elettrica o gas. A maggior tutela dei consumatori e degli utenti, è stato imposto da parte dell'Autorità per la disciplina delle politiche di unbundling l'obbligo di indicare in maniera chiara ed inequivocabile chi si occupa di distribuzione di luce e gas e chi si occupa di fornitura di quelle due tipologie energetiche. Il motivo è presto detto: c'era sin troppa confusione in materia, perché spesso e volentieri i distributori erano anche fornitori e non differenziavano le due cose apponendo nomi societari diversi, quindi i clienti non sapevano bene come destreggiarsi in una situazione simile.
Con l'obbligo di differenziazione, invece, si sono costrette le società a creare brand differenti, rendendo più chiaro e trasparente l'approccio con il cliente finale. Riassumendo, dunque, dall'analisi delle figure di gestore, distributore e fornitore di energia possiamo comprendere che la differenza sostanziale tra di esse è di competenze. Tutti quanti sono indispensabili nell'economia della filiera energetica e la mancanza di una di queste figure interrompe inequivocabilmente la catena; tuttavia ognuno di loro ha un ruolo ben preciso e compiti specifici, regolamentati e predeterminati, in modo tale che non vi sia in nessun momento una sovrapposizione o una sostituzione di competenze e, soprattutto, di responsabilità in caso di guasti, malfunzionamenti o interruzione di servizio. Ciò non toglie, ovviamente, che una società di distribuzione non possa occuparsi anche di fornitura energetica – precisiamo che si tratta di un mero esempio, non di un riferimento a qualche realtà precisa e specifica; l'essenziale è che ci si attenga alla disposizione dell'Autorità per la disciplina delle politiche di unbundling in merito di differenziazione dei brand. Inoltre, vi è una differenza specifica che riguarda gestori e distributori: le reti su cui agiscono sono diverse e separate. Se i gestori di energia elettrica hanno a loro disposizione una rete che può essere ad alta, media e bassa tensione, i distributori della stessa energia possono contare su una rete che è a media o bassa tensione e basta; per quel che concerne invece il gas, i metanodotti di cui si avvalgono i gestori sono ad alta, media o bassa pressione, mentre i distributori non hanno accesso a quella rete ma si devono appoggiare alle reti cittadine, che hanno una struttura molto diversa da quella di un metanodotto ed una portanza chiaramente inferiore.
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