SMALTIRE RIFIUTI ELETTRONICI:
QUAL È LA PROCEDURA
Lavatrici, smartphone, frigoriferi e tv sono dispositivi fondamentali per la nostra quotidianità, talmente essenziali che al giorno d’oggi immaginare un mondo senza questi apparecchi è del tutto impossibile. Spesso, però, non si dà la stessa importanza alla gestione del loro fine vita, con conseguenze piuttosto pesanti sia a livello ambientale sia a livello economico.
Nell'ultimo anno, infatti, a fronte di un milione di tonnellate di apparecchiature elettriche ed elettroniche nuove immesse sul mercato, è stato correttamente intercettato, raccolto e riciclato solo il 40% di dispositivi usati, un dato che registra una crescita del +5,3%, ma che si rivela ancora del tutto insufficiente, se paragonato agli obiettivi del 65% fissati a livello europeo.
Cosa sono i RAEE? Dagli AAE alle etichette che aiutano a smaltirli
Le apparecchiature elettriche ed elettroniche a uso domestico e professionale sono indicate con il termine di AEE, un acronimo che comprende tutti quei dispositivi che per funzionare richiedono un collegamento alla rete elettrica o a delle batterie.
Quando questi apparecchi non possono più essere utilizzati, magari causa del raggiungimento di un elevato grado di obsolescenza o perché ormai non più funzionanti, vengono indicati con il termine di RAEE - Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, e distinti in 5 raggruppamenti che, per l'ambito domestico, si dividono in:
- R1: ovvero grandi elettrodomestici, come frigoriferi e congelatori;
- R2: i cosiddetti grandi bianchi, vale a dire dispositivi come forni o lavatrici;
- R3: tv e monitor;
- R4: che comprende l’elettronica di consumo, come per esempio telefoni e computer;
- R5: sorgenti luminose.
Per riconoscere i RAEE basta controllare che sull'etichetta sia presente il simbolo di un cassonetto barrato, cioè il marchio identificativo apposto dal produttore per legge, che ne disciplina la raccolta e il riciclo secondo regole ben definite.
Lo smaltimento dei rifiuti elettronici è quindi una componente chiave per il conseguimento di una filiera virtuosa basata sui principi dell'economia circolare. Da una gestione corretta è infatti possibile ottenere, oltre al recupero di un importante quantitativo di preziose materie prime riutilizzabili nei processi produttivi, anche la riduzione del numero di tonnellate di rifiuti inviati ogni anno alle discariche, effettuando pure un'efficace azione di contrasto al fenomeno dello smaltimento illegale.
Ma da un ottimale riciclo di rifiuti elettronici deriva anche un importante risultato per quanto concerne la pratica dell'abbandono indiscriminato di RAEE nell'ambiente, responsabile dell'immissione negli ecosistemi di sostanze tossiche o altamente inquinanti. Proprio per questo lo smaltimento di rifiuti elettrici ed elettronici oggi è regolato da una rigida normativa, a cui tutti sono chiamati ad attenersi in modo estremamente scrupoloso.
Come si smaltiscono i rifiuti elettronici
La corretta gestione dei RAEE genera spesso molta confusione, anche se oggi a spiegare come smaltire rifiuti elettronici e a chiarire perfettamente ogni aspetto in merito al loro fine vita è il D.LGS. 49 del 14 marzo 2014 in attuazione della direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Nello specifico, la legge disciplina la gestione dei RAEE per tutti gli stakeholder coinvolti, tra cui:
- i produttori e i distributori di AAE, ai quali è richiesto di adempiere a una serie di obblighi circa lo smaltimento mediante sistemi di gestione individuali o l'aderenza a sistemi collettivi;
- i produttori di RAEE, ovvero i consumatori finali, ai quali sono fornite una serie di linee guida su come contribuire allo smaltimento dei rifiuti elettronici in modo virtuoso.
Ai consumatori è richiesto infatti di separare i RAEE dagli altri rifiuti domestici, evitando lo smontaggio o la manomissione degli apparecchi, e di conferirli secondo i diversi servizi di raccolta previsti per questo genere di rifiuti. Naturalmente, la normativa mette a disposizione diverse modalità di conferimento, al fine di favorire lo smaltimento corretto dei dispositivi elettronici non funzionanti e dare vita a quel circolo virtuoso che fa bene all'ambiente e all'economia.
Come vengono smaltiti i rifiuti elettronici
Il procedimento di smaltimento dei rifiuti elettronici avviene secondo un iter ben preciso: i RAEE che giungono a fine vita vengono infatti ritirati dai distributori/venditori autorizzati o da società che agiscono per loro conto, trasportati tramite mezzi idonei fino al centro di raccolta e successivamente inviati agli impianti di trattamento.
Nel centro di riciclaggio, i dispositivi sono sottoposti a un pretrattamento diverso in base al raggruppamento RAEE. Questo passaggio prevede, al variare dell'articolo, la rimozione e il recupero di componenti come cavi, plastica, resistenze elettriche, ma anche la decontaminazione da oli, gas refrigeranti, mercurio, fosforo e altri materiali pericolosi che potrebbero danneggiare i macchinari adoperati per lo smaltimento.
I prodotti, a questo punto ormai privi delle loro componenti nocive, vengono posti all'interno di un macchinario predisposto alla frantumazione, a cui fa seguito una fase di divisione dei materiali, che prevede la scissione delle sostanze ferrose dagli altri metalli tramite l'ausilio di separatori magnetici e dispositivi a correnti indotte.
Naturalmente, chi si occupa di smaltire i rifiuti elettronici – produttori, distributori, installatori, imprese di intermediazione e di trasporto – deve essere obbligatoriamente iscritto all'apposito Albo Nazionale Gestori Ambientali costituito presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Dove smaltire rifiuti elettronici
Lo smaltimento rifiuti elettronici in Italia prevede il coinvolgimento attivo dei consumatori: difatti, è proprio l'ambiente domestico o professionale il luogo in cui ha inizio quel processo virtuoso che conduce al riciclo ottimale dei RAEE. Ma dove avviene lo smaltimento dei rifiuti elettronici? Le modalità di raccolta disponibili sono in tutto tre:
1 contro 0
Si tratta di un iter che permette di conferire gratuitamente i vecchi RAEE di dimensioni minori di 25 cm presso i punti vendita di elettronica. Le società predisposte al commercio con superfici superiori ai 400 mq sono obbligate a ritirare articoli elettrici ed elettronici, anche qualora non sia previsto l'acquisto di un prodotto sostitutivo, mentre le piccole attività di vendita possono offrire questo servizio in modo facoltativo.
1 contro 1
È una modalità di raccolta RAEE che si attiva nel momento in cui ci si rechi presso un punto vendita per acquistare un nuovo dispositivo elettrico o elettronico in sostituzione di un bene analogo. Il venditore, infatti, è tenuto per legge a ritirare gratuitamente il vecchio prodotto, facendosi carico di tutte le procedure predisposte al corretto smaltimento.
Consegna presso Centri di Raccolta
Prevede il trasporto dei dispositivi elettrici ed elettronici ormai fuori uso presso uno dei tanti Centri di Raccolta comunale di RAEE distribuiti su tutto il territorio. Il conferimento dei RAEE, anche in questo caso, è da intendersi completamente gratuito, senza contare che in alcuni Comuni, su richiesta, è possibile fruire di soluzioni di ritiro RAEE a domicilio.
Il presente testo è aggiornato al 4 Novembre 2022
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