COME SAPERE A CHI È INTESTATO UN CONTATORE
Quando si pende possesso di un nuovo immobile in cui sia presente una fornitura per il gas attiva, si può ricorrere a una voltura, ovvero quella procedura che permette di effettuare il cambio dell'intestatario del contratto, senza che ci sia alcuna interruzione del servizio.
Non di rado, però, capita di non sapere a chi è intestato il contatore del gas ancora attivo, o quale sia il nome del fornitore a cui inoltrare la richiesta di voltura e di non avere alcuna bolletta del gas su cui reperire queste informazioni.
Ciò in genere si verifica quando un inquilino lascia la casa in tutta fretta, con l'utenza del gas ancora attiva, o in quei casi in cui si erediti un immobile per il quale, data l'impossibilità di comunicare con i vecchi proprietari, non sia possibile risalire alla maggior parte dei dettagli circa il contratto o la fornitura del gas.
Quando ciò accade, tra mille incognite e l'ombra della burocrazia, spesso i consumatori si chiedono come sapere a chi è intestato un contatore del gas e quale sia l'iter da intraprendere per ottenere queste informazioni.
Per capirlo, è bene fare prima una piccola precisazione: quando la fornitura del gas non è riferita a un'unica unità immobiliare ma è invece attiva a livello condominiale, ad esempio qualora nell'abitazione sia presente il riscaldamento centralizzato, non è necessario rifarsi al contatore del singolo immobile, bensì a un contatore unico per tutti i residenti, poiché l'intestatario del contatore condominiale è il condominio stesso.
Se l'immobile è collocato all'interno di uno stabile con più appartamenti, infatti, non è mai necessario stabilire chi deve intestarsi il contatore condominiale, poiché tutti gli istituti di comproprietà, possedendo una titolarità fiscale, sono obbligati per legge a richiedere all'Agenzia delle Entrate un codice fiscale, tramite un'istanza da parte dell'amministratore. Questo fa sì che le fatture del gas così come quelle delle altre utenze possano essere intestate all'intero condominio e che i consumi siano ripartiti per ogni specifica unità abitava tramite i valori millesimali.
Come verificare l'intestatario del contatore del gas
In assenza di un impianto centralizzo condominiale, per capire come verificare l'intestatario di un contatore del gas ed eventualmente individuare il fornitore, si può consultare il portale dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), sul quale è presente una sezione per la ricerca degli operatori – suddivisa per territorio, attività o ragione sociale – che trae le informazioni direttamente dall'Anagrafica Territoriale della Distribuzione Gas.
In alternativa, è possibile presentare domanda presso lo Sportello per il Consumatore, un servizio offerto dall'ARERA per fornire ai cittadini informazioni in materia di energia e ambiente e su tutte quelle questioni commerciali regolate dall'Autorità.
Per presentare la domanda è sufficiente compilare l’apposito modulo, disponibile online, e procedere all’invio tramite posta oppure fax, allegando tutti i documenti necessari, come previsto dalla normativa vigente.
Infine, si può fare riferimento al distributore locale, che, in qualità di proprietario dei contatori, oltre ad occuparsi delle classiche operazioni di lettura e manutenzione, è in possesso di tutti i dati relativi all’ultimo intestatario dell’apparecchio, compreso il nome della società di vendita.
Posso risalire all'intestatario bolletta del gas attraverso il numero del contatore del gas?
Su ogni contatore del gas sono presenti due codici che ne permettono l'identificazione in modo univoco. Uno di questi è il numero di matricola, una stringa composta da 8 o 9 cifre che viene assegnata a ogni contatore del gas al momento della sua produzione.
Questo fa sì che sia sempre possibile risalire all'intestatario della bolletta del gas attraverso il numero del contatore ed effettuare tutte quelle pratiche burocratiche o commerciali relative alle operazioni di voltura e subentro.
Individuare il codice di matricola sul contatore del gas è piuttosto semplice: in genere è sempre riportato sul display, in un punto immediatamente visibile, preceduto dalla parola "Numero" o, più di frequente, dalla sua abbreviazione.
La matricola, naturalmente, non deve essere confusa con il PDR, acronimo di Punto di Riconsegna, un codice a 14 cifre, ricavabile solo sui contatori elettronici, che serve invece a identificare la posizione fisica dell'utenza del gas e che si rivela utile principalmente per questioni commerciali.
Affitto un appartamento e intesto il contatore all'ospite?
Un caso diverso è invece quello che si verifica quando si prenda in affitto un appartamento in cui sia già presente una fornitura del gas: in questi casi, salvo differenti accordi fra le parti, ad esempio in occasione di affitti brevi, l'inquilino è tenuto a intestare il contratto del gas a proprio nome.
Se il contatore è ancora aperto è possibile fare anche in questo caso una semplice operazione di voltura, ovvero di cambio intestatario del contratto di fornitura, mente, se il contatore è stato chiuso in precedenza tramite regolare disdetta, si può richiedere un subentro.
Come avere l'autorizzazione ad intestare il contatore
A dare all'inquilino regolare autorizzazione a intestare il contatore è il contratto di affitto. Ogni volta che un locatario si ritrova a intestare a proprio nome l'utenza del gas, deve compilare la cosiddetta dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, un documento in cui attesti di avere titolo per detenere l'immobile per cui richieda l'attivazione.
In fase di compilazione dell'atto vengo infatti richiesti i dati catastali dell'abitazione e gli estremi del contatto di affitto. Di conseguenza, prima di procedere, è bene avere con sé la copia del contratto firmata e timbrata dall'Agenzia delle Entrate al momento della registrazione.
Contatore gas non intestato: è possibile?
Oggi è del tutto improbabile ritrovarsi all'interno di un immobile in cui sia presente un contatore gas non intestato e tutto questo grazie soprattutto all'iter previsto per l'allaccio e l'attivazione del gas.
Ad esempio, qualora capiti che, in un edificio di nuova costruzione o in cui non sia mai stato richiesto l'allaccio alla rete di distribuzione, non esista il contatore né alcuna predisposizione dell'impianto, si può richiedere al distributore una procedura di allacciamento (che può essere finalizzata o meno alla successiva attivazione della fornitura).
In questa fase, viene previsto l'inserimento del contatore, che come ovvio è contestuale alla presentazione di una documentazione piuttosto accurata. Ma affinché la procedura si attivi, è richiesta una copia della carta di identità del richiedente, che rende dunque sempre possibile risalire al nominativo dell'intestatario.
Il presente testo è aggiornato al 25 Febbraio 2022
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