COSA FARE SE SI È IN RITARDO CON IL PAGAMENTO DELLA BOLLETTA
A chi non è mai capitato di pagare una bolletta in ritardo rispetto alla scadenza prevista? A volte si tratta di una semplice dimenticanza da parte dell'utente, ma a volte può anche accadere che la lettera con la fattura e il bollettino per il pagamento arrivino in ritardo, o con un preavviso talmente breve da non consentire di adempiere al versamento nei tempi richiesti. In questo caso occorre conservare la busta affrancata comprovante il ritardo nella spedizione, in modo da poter produrre - all'occorrenza - la prova che il ritardo non è imputabile al cliente.
I vantaggi dell'addebito diretto sul conto corrente bancario
La precauzione migliore per prevenire questo tipo di problematica è l'addebito diretto sul conto corrente bancario: ormai tutte le compagnie di fornitura di energia elettrica o gas propongono questo tipo di pagamento, che è sicuro e garantisce pagamenti puntuali, oltre a consentire di evitare lunghe attese presso uffici postali e affini. Tra l'altro, utilizzando questa modalità operativa, spesso è possibile anche evitare i costi della stampa e spedizione della fattura, che viene invece inviata al cliente digitalmente, oltre ad avere la possibilità di recuperare subito il deposito cauzionale richiesto al momento della stipula del contratto di fornitura. Sorgenia, ad esempio, azienda di fornitura luce e gas che si distingue per affidabilità e convenienza, propone pagamento con SDD (Addebito Diretto SEPA) e fattura digitale. È possibile anche scegliere di continuare a pagare le fatture presso gli uffici postali, optando però per la fatturazione digitale: in questo modo invio e ricezione avverranno nel corso della stessa giornata, e si eviterà di esporsi al rischio di disservizi postali.
Cosa fare in caso di tardato pagamento della bolletta
Ma nel caso in cui la fattura venga pagata in ritardo, quali comportamenti è opportuno mettere in atto per tutelarsi ed evitare che possa di nuovo accadere? Prima di tutto, è opportuno non allarmarsi in modo eccessivo. Di solito un ritardo nel pagamento di alcuni giorni non comporta alcun tipo di problema. Diverso è il caso in cui il ritardo sia consistente e superi i sette giorni: in questo caso, l'utente sarà tenuto al pagamento degli interessi, in proporzione alla somma dovuta e al ritardo effettivo. In genere si tratta di una spesa di poco conto, ma dipende molto dalla gravità del ritardo e dalle nostre abitudini di pagamento, nel senso che se siamo soliti pagare oltre i limiti di tempo stabiliti, rischiamo di avere una sanzione economica più elevata rispetto a un cliente che ha sempre pagato le forniture nei giusti tempi. Di solito le compagnie inviano una lettera raccomandata per notificare all'utente la procedura. Una volta versato quanto dovuto, è sempre utile inviare ricevuta alla compagnia, in modo da evitare ulteriori problemi. Se poi il ritardo supera certi limiti - che possono variare da compagnia a compagnia - allora ci si può trovare nella spiacevole situazione di vedersi recapitare un sollecito di pagamento. Se anche questo dovesse essere ignorato, la compagnia fornitrice può procedere a una diffida e alla sospensione dei servizi erogati senza ulteriori comunicazioni o preavvisi. Va tenuto presente che, oltre al disagio di trovarsi senza un servizio di cui si ha bisogno, la riattivazione sarà a carico dell'utente: una situazione da evitare assolutamente, anche perché il rischio è di trovarsi nell'elenco dei clienti cattivi pagatori, con tutte le conseguenze che questo comporta. La tolleranza per i ritardi varia da una compagnia all'altra. Sorgenia, ad esempio, ha l'abitudine di inviare non uno, ma due solleciti di pagamento, prima di dover procedere alla diffida e, in caso di mancato pagamento, alla sospensione del servizio. Altro aspetto positivo di questa compagnia di fornitura di luce e gas è il fatto che è agevole parlare con un operatore per avere chiarimenti o, semplicemente, inviare le proprie comunicazioni e ricevute di pagamento. In effetti, a disposizione dei clienti ci sono un fax e un indirizzo di posta elettronica dedicati, oltre alla possibilità di gestire tutto tramite accesso a un'area clienti privata. In tutte le descritte procedure per il recupero del credito, l'utente moroso è in ogni caso tutelato da regole ben precise stabilite a livello legislativo, che le aziende sono tenute a rispettare. Va infine tenuto presente che è buona abitudine conservare le ricevute dei pagamenti per dieci anni, in modo da poter dimostrare in qualsiasi momento, in caso di richiesta, di aver saldato il conto.
Può rivelarsi utile anche controllare la data di emissione della fattura in questione: per la normativa vigente in materia, questa data deve essere di almeno venti giorni precedente alla data che viene invece indicata come limite massimo per effettuare il pagamento. Quindi, l'utente che dovesse accorgersi di una scorrettezza da questo punto di vista, è legittimato a segnalare il problema alla compagnia di cui è cliente, reclamando il diritto ad avere più tempo per saldare il conto.
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