LA DIFFERENZA TRA BOLLETTA LUCE RESIDENTE E NON RESIDENTE
Quando si stipula un contratto di luce e gas, esistono due diverse tipologie di utente: le utenze domestiche da residenti, se la tariffa è destinata all’abitazione in cui l’intestatario della bolletta vive o ha la propria residenza, e le utenze domestiche da non residenti, se l'intestatario della bolletta non risiede nell’abitazione. Questa seconda situazione è spesso frequente nelle seconde case.
Ma vediamo meglio quali sono le differenze in termini di costi per queste due diverse utenze e come cercare di risparmiare il più possibile.
Bollette luce residenti e non residenti: la differenza
La differenza di costo della bolletta luce tra prima e seconda casa è determinata dalla tariffa TDNR, introdotta da ARERA attraverso la delibera 582/2015/R/eel. Questa tariffa si applica alle utenze domestiche in bassa tensione per i clienti non residenti, apportando modifiche sostanziali ai servizi di rete, ovvero ai costi fissi per la distribuzione e il trasporto dell'energia elettrica.
Con la riforma del 2017, la progressività dei costi in base ai consumi è stata eliminata. In passato, le bollette delle seconde abitazioni diventavano sempre più care con l'aumentare dei consumi. Oggi, il sistema è stato ribaltato: la tariffa TDNR prevede una parte di costi fissi, che penalizza le utenze a basso consumo, e una parte variabile, che diminuisce proporzionalmente con l'aumento dei consumi. Questo meccanismo riduce le differenze tra le bollette di residenti e non residenti per abitazioni con consumi elevati.
Tuttavia, il calcolo delle bollette per le seconde case non segue lo stesso criterio per tutte le utenze. Per esempio, nelle forniture di gas, la tariffazione si basa sulla zona climatica dell'immobile, mentre per l'energia elettrica si è assistito a un aumento delle spese fisse per le utenze non residenti.
Il costo della bolletta luce per la seconda casa
Per i clienti non residenti, i costi fissi includono:
- Quota fissa annuale, applicata indipendentemente dai consumi e pari a circa 135 euro;
- Quota variabile, calcolata in base ai kWh consumati, con una percentuale minore rispetto ai residenti.
Questo sistema penalizza le abitazioni con consumi bassi, dove la quota fissa rappresenta una parte significativa del totale. Al contrario, per le seconde case con consumi elevati, i costi fissi vengono ammortizzati e incidono meno sul totale della bolletta. L’aumento degli oneri di sistema e dei costi di trasporto e gestione del contatore è una delle principali ragioni dell'incremento dei costi per le seconde case. Questi costi, stabiliti da ARERA, sono uguali per tutti i fornitori e non dipendono dal consumo di energia.
Come leggere la bolletta luce non residente
La bolletta luce per una seconda casa è strutturata come quella per l’abitazione principale, ma con alcune differenze nei costi. Le principali voci includono:
- Dati sulla fornitura: informazioni come numero cliente, codice POD, potenza impegnata e tipo di contratto (cliente domestico non residente).
- Spesa per la materia prima energia: il costo della fornitura energetica, che può variare tra i fornitori e dipende dall'offerta scelta.
- Spesa per il trasporto e la gestione del contatore: una voce stabilita da ARERA, con una quota fissa, una quota potenza e una quota variabile in funzione del consumo.
- Oneri di sistema: costi fissi stabiliti dall’Autorità, che includono contributi per le energie rinnovabili e oneri generali.
- Canone RAI: non applicabile per le utenze non residenti, garantendo un risparmio di 70 euro all’anno.
Inoltre, è utile ricordare che i costi possono essere monitorati leggendo con attenzione le voci in bolletta e verificando eventuali errori, come un'errata attribuzione della residenza.
Bolletta luce seconda casa da non residente: come risparmiare
I costi più alti delle bollette per le seconde case sono legati soprattutto alle spese fisse. Ecco alcuni consigli per ridurre l'importo:
- Verifica della tipologia di contratto: assicurati che l’utenza sia correttamente registrata come domestica non residente per evitare l’addebito del canone RAI.
- Riduzione della potenza impegnata: adegua la potenza del contatore alle reali necessità per evitare costi inutili.
- Attivazione di offerte vantaggiose: scegli forniture con prezzi competitivi sul mercato libero per ridurre i costi variabili.
- Efficienza energetica: utilizza elettrodomestici a basso consumo e spegni l’interruttore generale durante lunghi periodi di assenza.
- Monitoraggio dei consumi: controlla periodicamente i consumi per verificare se corrispondono alle tue aspettative e necessità.
L’aumento della bolletta luce seconda casa
La riforma del 2017 ha aumentato i costi fissi per le utenze non residenti, rendendo più onerose le bollette per le seconde case con consumi ridotti. Con consumi bassi, le spese fisse rappresentano una parte rilevante del totale, mentre con consumi più elevati l’incidenza relativa diminuisce.
Per contrastare questi aumenti, è importante scegliere una tariffa luce adatta alle proprie esigenze, preferibilmente con energia rinnovabile, per combinare risparmio e sostenibilità. Investire in soluzioni green permette di ridurre l’impatto ambientale e contribuire alla transizione energetica.
In aggiunta, valutare offerte che includano agevolazioni per le seconde case, come tariffe flat o personalizzate in base al profilo di consumo, potrebbe risultare particolarmente utile. Per una maggiore convenienza, è consigliabile confrontare periodicamente le offerte sul mercato libero e considerare l'opportunità di ridurre i consumi superflui tramite soluzioni innovative e digitali.
Il presente testo è aggiornato al 25 febbraio 2025.

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