AUTOCONSUMO COLLETTIVO:
COS'È E QUALI SONO I BENEFICI

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L'autoconsumo collettivo rappresenta un modello innovativo di produzione e utilizzo dell'energia rinnovabile che permette a gruppi di utenti, situati all'interno dello stesso edificio o complesso residenziale, di condividere l'elettricità prodotta localmente.

Questo sistema nasce dall'esigenza di ottimizzare il consumo energetico e ridurre la dipendenza dalla rete elettrica nazionale, favorendo al contempo una maggiore sostenibilità ambientale e un abbattimento dei costi in bolletta.

Grazie all’installazione di impianti di produzione da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, gli utenti possono usufruire direttamente dell'energia generata, riducendo sprechi e inefficienze. Inoltre, eventuali surplus di produzione possono essere immagazzinati in sistemi di accumulo o immessi nella rete per ottenere vantaggi economici.

L'autoconsumo collettivo si sta diffondendo sempre più grazie a normative favorevoli e incentivi statali, che ne incentivano l’adozione sia a livello condominiale che in altre forme di aggregazione residenziale e commerciale.

Cosa significa autoconsumo collettivo

L'autoconsumo collettivo è un modello energetico in cui un gruppo di utenti condivide l’energia prodotta da un impianto comune, situato all'interno dello stesso edificio o complesso.

A differenza del tradizionale autoconsumo individuale, in cui l’energia generata da un impianto solare viene utilizzata esclusivamente dal singolo proprietario, nell’autoconsumo collettivo la produzione viene ripartita tra più soggetti, come condomini, aziende o enti pubblici.

Il principale vantaggio di questo modello è l’ottimizzazione dell’energia prodotta, che viene distribuita in base ai consumi effettivi dei partecipanti, garantendo un uso più efficiente e sostenibile delle risorse disponibili.

Questa configurazione è particolarmente vantaggiosa nei contesti urbani, dove la possibilità di installare impianti su superfici condivise, come i tetti condominiali, consente di sfruttare al meglio le potenzialità delle energie rinnovabili.

Come funziona l'autoconsumo collettivo

Il funzionamento dell’autoconsumo collettivo si basa su tre elementi fondamentali: la produzione, la distribuzione e il consumo dell’energia elettrica tra più utenti.

Il primo passo consiste nell’installazione di un impianto di produzione di energia rinnovabile, generalmente un sistema fotovoltaico, posizionato in una zona comune dell’edificio, come il tetto di un condominio. L'energia prodotta viene quindi ripartita tra i partecipanti in base a criteri prestabiliti, che possono essere proporzionali al consumo energetico di ciascun utente o definiti da un accordo collettivo.

Un aspetto chiave dell’autoconsumo collettivo è l’uso intelligente della rete elettrica interna, che permette di distribuire in tempo reale l’energia generata. Per ottimizzare il sistema, spesso vengono integrati accumulatori di energia, che consentono di immagazzinare l’elettricità in eccesso per utilizzarla nei momenti di maggiore domanda o quando la produzione solare è inferiore.

Se la quantità di energia prodotta supera la domanda dei partecipanti, l’energia non utilizzata può essere immessa nella rete elettrica nazionale, generando crediti o benefici economici per il gruppo di autoconsumatori. Questo processo è regolato da specifiche normative e incentivi, che variano a seconda del paese e del fornitore di energia.

La differenza tra autoconsumo collettivo e comunità energetiche rinnovabili

Sebbene l’autoconsumo collettivo e le comunità energetiche rinnovabili condividano alcuni principi di base, esistono differenze fondamentali tra i due modelli.

L'autoconsumo collettivo riguarda esclusivamente un gruppo di utenti situati all’interno dello stesso edificio o complesso residenziale. La produzione e il consumo di energia avvengono in un'area circoscritta, con una gestione diretta dell’energia condivisa tra i partecipanti. Questo modello è quindi più limitato dal punto di vista geografico, ma offre una maggiore semplicità di gestione.

Le comunità energetiche rinnovabili, invece, sono entità più ampie e articolate, in cui diversi soggetti, tra cui cittadini, imprese, enti pubblici e associazioni, collaborano per produrre, gestire e condividere energia rinnovabile su una scala più ampia.

A differenza dell’autoconsumo collettivo, una comunità energetica può coinvolgere più edifici e aree diverse, utilizzando reti di distribuzione locali e integrando diverse fonti di produzione energetica. Inoltre, le comunità energetiche possono avere finalità sociali e ambientali, promuovendo la partecipazione attiva dei cittadini nella transizione energetica e incentivando modelli di sviluppo sostenibile.

Un'altra differenza sostanziale riguarda la gestione dell’energia: mentre nell’autoconsumo collettivo l’energia viene autoconsumata direttamente dai membri, nelle comunità energetiche può essere anche venduta o scambiata con altri soggetti all'interno della rete locale.

I vantaggi dell'autoconsumo collettivo

L’autoconsumo collettivo offre numerosi vantaggi, sia dal punto di vista economico che ambientale, rendendolo una soluzione sempre più apprezzata per la gestione sostenibile dell’energia.

Uno dei principali benefici è la riduzione dei costi energetici. Condividendo l'energia prodotta da fonti rinnovabili, i partecipanti possono abbattere le spese in bolletta, riducendo la dipendenza dall'acquisto di energia dalla rete nazionale e sfruttando gli incentivi previsti per l'autoconsumo condiviso.

Dal punto di vista ambientale, questo modello contribuisce alla decarbonizzazione del sistema energetico, promuovendo un uso diffuso delle fonti rinnovabili e riducendo le emissioni di CO₂. Questo è particolarmente importante in un contesto di transizione energetica, dove l’efficienza e la sostenibilità giocano un ruolo chiave nella lotta al cambiamento climatico.

L’autoconsumo collettivo favorisce anche una maggiore indipendenza energetica. Producendo localmente l’energia necessaria, si riduce l’esposizione alle fluttuazioni dei prezzi dell’energia e ai rischi derivanti da instabilità della rete elettrica.

Infine, questo modello rafforza la collaborazione tra cittadini, creando una consapevolezza condivisa sull'importanza dell'efficienza energetica e della sostenibilità. Lavorare insieme per la produzione e la gestione dell'energia può migliorare la qualità della vita nei contesti urbani e favorire un approccio più solidale alla transizione energetica.

L'adozione su larga scala dell’autoconsumo collettivo potrebbe rappresentare una delle soluzioni più efficaci per promuovere un sistema energetico più equo, accessibile e sostenibile per tutti.

I requisiti per la creazione di un gruppo di autoconsumo collettivo

Per poter costituire un gruppo di autoconsumo collettivo, è necessario rispettare una serie di requisiti normativi e tecnici che ne garantiscono il corretto funzionamento e la conformità alle leggi vigenti.

Uno dei primi requisiti fondamentali riguarda la localizzazione dei partecipanti. Gli utenti che intendono condividere l’energia prodotta devono appartenere allo stesso edificio, complesso residenziale o a un'area circoscritta servita dalla stessa cabina di trasformazione di media/bassa tensione. Questa condizione è essenziale per garantire l’efficienza del sistema e ridurre le perdite di energia durante la distribuzione.

Dal punto di vista tecnico, il gruppo deve essere dotato di un impianto di produzione di energia rinnovabile, come pannelli fotovoltaici o mini-eolico, installato in un'area comune. L’impianto deve essere dimensionato in base ai consumi complessivi dei partecipanti per massimizzare l’autoconsumo e minimizzare l’energia immessa in rete. Inoltre, possono essere previsti sistemi di accumulo, come batterie, per ottimizzare l’uso dell’energia generata e garantire una maggiore indipendenza dalla rete elettrica.

Un altro requisito chiave riguarda la forma giuridica del gruppo. L’autoconsumo collettivo deve essere costituito in modo formale, ad esempio attraverso un contratto tra i partecipanti o un’associazione che gestisce gli aspetti operativi, economici e normativi della condivisione dell’energia. Questo permette di definire le regole di ripartizione dell’energia prodotta e i meccanismi di compensazione tra i membri.

Infine, è necessario disporre di strumenti per il monitoraggio e la gestione dell’energia condivisa. Attraverso sistemi digitali avanzati, come contatori intelligenti e piattaforme software dedicate, è possibile tracciare in tempo reale la produzione, il consumo e l'eventuale energia immessa in rete, garantendo una gestione equa e trasparente tra tutti i membri del gruppo.

Come costruire un gruppo di autoconsumo collettivo

La creazione di un gruppo di autoconsumo collettivo richiede un processo strutturato che coinvolge più fasi, dalla progettazione iniziale alla gestione operativa del sistema.

Il primo passo consiste nell’identificare i partecipanti e valutare la fattibilità del progetto. È fondamentale coinvolgere persone o aziende interessate a condividere l’energia rinnovabile e verificare se l’edificio o il complesso residenziale soddisfa i requisiti tecnici per l’installazione di un impianto di produzione energetica. In questa fase, può essere utile consultare esperti del settore per valutare il dimensionamento dell’impianto e i costi dell’iniziativa.

Successivamente, è necessario definire un modello di gestione del gruppo. Questo include la scelta della forma giuridica più adeguata (ad esempio, un’associazione di autoconsumatori o un consorzio) e la stipula di un contratto tra i membri per stabilire regole chiare sulla ripartizione dell’energia, la manutenzione dell’impianto e l’eventuale vendita dell’energia in eccesso alla rete.

Dopo aver definito gli aspetti normativi e amministrativi, si passa alla fase operativa, che prevede l’installazione dell’impianto di produzione di energia rinnovabile. È importante affidarsi a professionisti qualificati per garantire che l’impianto sia conforme alle normative vigenti e ottimizzato per le esigenze del gruppo. Inoltre, l’integrazione di sistemi di accumulo e tecnologie digitali per il monitoraggio può migliorare l’efficienza del sistema.

Infine, una volta attivato il gruppo di autoconsumo collettivo, è necessario gestire e monitorare il consumo e la produzione di energia. L’uso di strumenti digitali consente di ottimizzare la condivisione dell’energia tra i partecipanti e di adattare il sistema alle esigenze future. Inoltre, il gruppo può accedere agli incentivi previsti per l’autoconsumo collettivo, riducendo ulteriormente i costi e massimizzando i benefici economici.

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