REVISIONE CALDAIA: OGNI QUANTO E IN COSA CONSISTE
La revisione della caldaia a gas o di sistemi con altri tipi di alimentazione è un obbligo di legge, un intervento di manutenzione necessario per garantire la sicurezza dell’impianto termico ed evitare un impatto ambientale eccessivo.
La frequenza dei controlli dipende dal tipo di impianto, con la possibilità che sia necessario effettuare la revisione annuale della caldaia oppure seguire una periodicità diversa a seconda della caldaia utilizzata.
Ad ogni modo, a partire dal collaudo della caldaia realizzato al momento dell’installazione, l’impianto deve essere costantemente ispezionato da un tecnico abilitato. Ecco tutto quello che bisogna sapere sulla revisione della caldaia a metano, GPL o combustibile solido o liquido, per conoscere quali interventi devono essere effettuati e ogni quanto sottoporre l’impianto ai controlli obbligatori.
Revisione della caldaia obbligatoria
L’obbligo di revisione della caldaia è disciplinato dal DPR 74/2013, il decreto del Presidente della Repubblica entrato in vigore il 12 luglio 2013.
Si tratta del regolamento che definisce i criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari. Con questo decreto, dunque, è stato stabilito che la revisione della caldaia è obbligatoria, allo scopo di prevenire eventuali incidenti e ottimizzare l’efficienza energetica della caldaia.
L’obbligo di revisione della caldaia è annuale, oppure con una frequenza differente dei controlli in base alla tipologia di impianto e si applica a tutti i sistemi termici che servono a riscaldare e raffrescare gli ambienti, tra cui:
- Caldaia elettrica;
- Caldaia ibrida;
- Caldaia a biomassa;
- Caldaia a gasolio;
- Pompa di calore.
Naturalmente esistono delle differenze importanti tra la revisione di una caldaia a gas e un apparecchio elettrico. Nel primo caso, infatti, bisogna controllare anche i fumi di scarico dell’impianto, mentre nel secondo non essendo presente la combustione bisogna solo seguire le indicazioni riportate nel libretto per la manutenzione della caldaia.
Ogni nuova revisione della caldaia consiste in un controllo completo dell’impianto termico, ispezione che prevede due tipi di interventi:
- manutenzione della caldaia ordinaria è il controllo del corretto funzionamento dell’impianto, con il tecnico che verifica le regolazioni e i parametri operativi del tipo di caldaia. La manutenzione ordinaria comprende anche la pulizia dell’apparecchio, l’ispezione dello stato dei componenti soggetti a usura e un test delle prestazioni della caldaia;
- controllo dei fumi consiste nella valutazione del processo di combustione, al fine di analizzare i fumi di scarico della caldaia e verificare l’efficienza energetica e la sicurezza dell’impianto. Durante questo intervento il tecnico controlla il tiraggio dell’apparecchio, la temperatura dei fumi prodotti dalla combustione, la configurazione del bruciatore e i valori dei gas inquinanti rilasciati dalla caldaia come la CO2.
La revisione della caldaia può essere effettuata solo da tecnici autorizzati, abilitati al rilascio della documentazione necessaria per attestare il funzionamento ottimale e a norma di legge dell’impianto.
In particolare, la certificazione obbligatoria della caldaia avviene con l’annotazione dei controlli realizzati dal tecnico nel libretto della caldaia. Inoltre, viene redatto un rapporto tecnico dal manutentore ed è allegato il bollino che garantisce la conformità dell’apparecchio. Si tratta del bollino blu per gli impianti con potenza inferiore a 35 kW, oppure del bollino verde per le caldaie con potenza da 35 a 350 kW.
È obbligatorio fare la revisione della caldaia ogni anno?
Per sapere ogni quanto la revisione della caldaia deve essere effettuata il riferimento normativo è l’Allegato A del DPR 74/2013, in cui viene stabilita la periodicità dei controlli di efficienza energetica sugli impianti di climatizzazione invernale con potenza termica utile maggiore di 10 kW e gli impianti di climatizzazione estiva di potenza termica utile nominale maggiore di 12 kW.
In caso di mancata revisione della caldaia le sanzioni sono particolarmente severe: si rischia una multa che complessivamente può andare da un minimo di 500 euro fino a un massimo di 3.000 euro. Considerando quanto costa la revisione della caldaia, ossia un importo piuttosto contenuto in rapporto al valore delle sanzioni amministrative, è evidente come convenga essere sempre in regola con la revisione dell’impianto termico per non rischiare di incorrere in sanzioni in caso di ispezioni da parte delle autorità preposte.
Ogni quanto va fatta la revisione della caldaia?
Secondo la normativa vigente in materia di impianti di riscaldamento, la caldaia deve essere sottoposta a una prima revisione al quarto anno successivo alla sua installazione.
Successivamente, è necessario effettuare tale controllo con cadenza biennale. Questa procedura, comunemente nota come "bollino blu", include l'analisi dei fumi di scarico per valutare l'efficienza della combustione e l'impatto ambientale dell'impianto. Questa prassi non solo è obbligatoria per legge, ma rappresenta anche un intervento cruciale per la sicurezza degli ambienti domestici, oltre a contribuire al risparmio energetico e alla tutela dell'ambiente.
Per maggiore chiarezza si può affermare che la prima revisione della caldaia viene fatta dopo 4 anni dalla sua installazione, mentre le successive ogni 2 anni.
Di seguito una tabella che riassume ogni quanto bisogna fare la revisione della caldaia a seconda del tipo di impianto e della sua potenza termica:
Frequenza revisione | Tipologia impianto | Potenza |
Ogni anno | Impianti termici a combustibile liquido o solido | > 100 kW |
Ogni 2 anni | Impianti termici a combustibile liquido o solido | ≤ 100 kW |
Ogni 2 anni | Impianti a gas metano o GPL | < 100 kW |
Ogni 4 anni | Impianti a gas metano o GPL | ≤ 100 kW |
Ad esempio, per sapere ogni quanti anni fare la revisione di una caldaia a condensazione basta verificare la potenza termica dell’impianto riportata nel libretto: la maggior parte degli apparecchi ad uso domestico ha una potenza inferiore a 100 kW, quindi dopo l’installazione della caldaia la periodicità della revisione in genere è di 4 anni.
Qualora non ci si ricordasse ogni quanto si fa la revisione della caldaia della propria abitazione si può ricavare questa informazione da libretto o contattando il servizio di assistenza del produttore del proprio dispositivo domestico,
Per determinare a chi spetta la revisione della caldaia, invece, bisogna considerare che di norma i costi sono sostenuti dal proprietario dell’immobile e dell’impianto, mentre in caso di immobili in locazione la manutenzione ordinaria e il controllo dei fumi sono a carico dell’affittuario e la manutenzione straordinaria spetta invece al proprietario dell’abitazione.
Il presente testo è aggiornato al 7 Marzo 2024
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