LA BOLLETTA DELL'ENERGIA ELETTRICA
Quando si analizza la fornitura di energia elettrica per un’abitazione o un’attività commerciale, si incontrano due concetti fondamentali: potenza impegnata e potenza disponibile. Questi termini sono spesso utilizzati nelle bollette e nei contratti di fornitura, ma possono generare confusione. Conoscere la loro differenza è essenziale per comprendere meglio il funzionamento del proprio impianto elettrico, ottimizzare i consumi e scegliere l’offerta energetica più adeguata alle proprie esigenze.
Cos’è la potenza contrattualmente impegnata
La potenza impegnata è il valore di potenza che viene concordato con il fornitore di energia elettrica al momento della stipula del contratto. Questo valore indica la quantità massima di energia che può essere prelevata contemporaneamente senza rischiare di superare i limiti contrattuali.
Per le utenze domestiche standard, la potenza impegnata è solitamente di 3 kW, un valore sufficiente per gestire gli elettrodomestici di base (frigorifero, lavatrice, forno, televisione, piccoli elettrodomestici). Tuttavia, chi possiede dispositivi più energivori (come pompe di calore, piani a induzione, climatizzatori potenti) può optare per una potenza impegnata superiore, come 4,5 kW o 6 kW, o persino valori più elevati per abitazioni con elevati fabbisogni energetici.
L’utente può richiedere un aumento o una riduzione della potenza impegnata in base alle proprie esigenze. Tuttavia, è importante sapere che il costo fisso in bolletta aumenta all’aumentare della potenza impegnata, quindi è essenziale valutare attentamente il proprio consumo effettivo prima di apportare modifiche al contratto.
Cos’è la potenza disponibile
La potenza disponibile rappresenta il limite massimo di energia che il contatore può erogare prima di interrompere l’alimentazione per sovraccarico. Questo valore è leggermente superiore alla potenza impegnata per consentire una certa flessibilità e per evitare disattivazioni immediate in caso di brevi picchi di consumo.
In genere, la potenza disponibile è pari alla potenza impegnata aumentata del 10%, il che significa che per un’utenza domestica con 3 kW di potenza impegnata, la potenza disponibile sarà 3,3 kW. Questo margine è utile per evitare distacchi frequenti quando si accendono più elettrodomestici contemporaneamente.
Per le utenze aziendali o con contatori di tipo trifase, la potenza disponibile può variare in funzione della configurazione del contratto e del tipo di impianto elettrico. Ad esempio, un’impresa con un impianto industriale potrebbe avere una potenza impegnata di 20 kW, con una potenza disponibile di 22 kW.
La differenza tra la potenza impegnata e quella disponibile
Sebbene i due concetti siano correlati, ci sono differenze sostanziali tra potenza impegnata e potenza disponibile:
- Definizione: la potenza impegnata è il valore stabilito nel contratto con il fornitore, mentre la potenza disponibile è il limite massimo erogabile dal contatore prima del distacco per sovraccarico;
- Possibilità di modifica: la potenza impegnata può essere modificata su richiesta dell’utente al fornitore, mentre la potenza disponibile è impostata automaticamente dal sistema di distribuzione e non può essere modificata direttamente dall’utente;
- Effetto sulla bolletta: la potenza impegnata incide direttamente sul costo fisso della bolletta, mentre la potenza disponibile non ha un impatto diretto sui costi energetici;
- Tolleranza di sovraccarico: la potenza impegnata non consente margini di tolleranza, mentre la potenza disponibile permette un margine del 10% in più rispetto alla potenza impegnata, evitando interruzioni immediate in caso di brevi picchi di consumo;
- Effetto sul contatore: se si supera la potenza impegnata, il contatore può tollerare un leggero superamento grazie alla potenza disponibile, ma se si oltrepassa anche questo limite, il contatore interrompe automaticamente la fornitura di energia.
Come vengono visualizzate in bolletta potenza impegnata e disponibile
Nella bolletta dell’energia elettrica, la potenza impegnata e la potenza disponibile sono indicate nella sezione relativa ai dati della fornitura, dove vengono riportate le informazioni tecniche del contratto.
- Potenza impegnata: è generalmente espressa in kW e si trova sotto la voce "Potenza contrattuale", "Potenza impegnata" o "Potenza disponibile contrattuale". Questo valore rappresenta la quantità di potenza che il fornitore garantisce all’utente e su cui si basa il calcolo dei costi fissi in bolletta.
- Potenza disponibile: può essere indicata come "Potenza massima prelevabile", "Potenza limite" o "Potenza disponibile effettiva". Questo valore è solitamente pari alla potenza impegnata aumentata del 10% e indica il livello massimo di consumo energetico consentito prima dell’interruzione della fornitura.
In alcune bollette, potrebbe essere riportata anche la potenza massima prelevata nel periodo di fatturazione, ossia il valore di picco registrato durante il mese. Questo dato è utile per capire se il consumo si avvicina alla soglia della potenza disponibile e se è necessario richiedere un adeguamento della potenza impegnata.
Se non trovi queste informazioni in bolletta, puoi consultare il dettaglio del contratto sul sito del tuo fornitore o contattare il servizio clienti per ottenere chiarimenti.
Quando conviene aumentare la potenza impegnata?
Se si verificano frequentemente distacchi della corrente a causa di un eccessivo assorbimento di energia, è opportuno valutare un aumento della potenza impegnata. Ecco alcuni segnali che indicano la necessità di questa modifica:
- Il contatore si disattiva spesso quando si accendono più elettrodomestici contemporaneamente (es. forno, lavatrice, lavastoviglie);
- Si è installata una nuova apparecchiatura come un piano a induzione, una pompa di calore o un climatizzatore potente;
- Si è aumentato il fabbisogno energetico della casa, ad esempio con una ristrutturazione o una maggiore presenza di persone nell’abitazione;
- Si vuole evitare il rischio di interruzioni di corrente durante le ore di maggior consumo.
L’aumento della potenza impegnata comporta un leggero incremento del costo fisso in bolletta, ma può risultare una scelta conveniente per chi ha un fabbisogno energetico maggiore.
Il presente testo è aggiornato all'11 marzo 2025

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