COS'È
IL CORRISPETTIVO CMOR?

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Il corrispettivo Cmor

Quando si riceve una bolletta dell'energia o del gas, le diverse voci che caratterizzano la spesa totale sono solitamente tre, ossia il consumo, i costi per il trasporto e la gestione del contatore e altri oneri. Tra questi, alcuni consumatori che hanno effettuato il cambio di società di fornitura, possono trovare una voce non solitamente presente, ossia il corrispettivo Cmor . Di che si tratta? Si tratta di una voce di spesa che non viene notificata a tutti ma solo a quanti sono risultati morosi rispetto al fornitore precedente. Non è raro, infatti, che un consumatore decida di lasciare il vecchio fornitore senza aver tuttavia pagato alcune fatture. In questo caso, nello specifico quando non siano state saldate le fatture di uno degli ultimi tre mesi precedenti il passaggio, il corrispettivo Cmor permetterà di assicurare un indennizzo al fornitore che si sta lasciando. Questo significa che tale voce di spesa può essere presente solo in bollette di clienti debitori e in nessun caso può essere richiesto quando i clienti siano in regola con i pagamenti. Va tuttavia sottolineato un particolare: quando un consumatore cambia fornitore, prima di procedere con il passaggio il vecchio fornitore effettuerà un'ultima lettura del contatore per procedere con una fatturazione finale, ossia un conguaglio per le spese energetiche precedenti il passaggio. Tuttavia, l'ex AEEGSI (Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Servizio Idrico) oggi Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), per tutelare non solo i consumatori ma anche i fornitori, ha introdotto il corrispettivo Cmor per tutti quei clienti morosi e scorretti che spesso hanno utilizzato la semplicità di passaggio di società di fornitura per evitare di pagare le proprie fatture.

L'addebito del corrispettivo Cmor

A differenza di quanto si può immaginare, il corrispettivo Cmor non viene notificato alla prima bolletta che si riceve con il nuovo fornitore, ma in un periodo di tempo variabile tra i sei e i dodici mesi dall'effettivo passaggio. Questo tempo è stato definito per assicurarsi dell'effettiva morosità del cliente, ossia per dargli il tempo di saldare il debito. Infine, va sottolineato che il vecchio fornitore può richiedere il corrispettivo Cmor solo se il debito sia pari o superiore ai dieci euro e solo in effettivo mancato pagamento del saldo della fattura inviata prima della chiusura del contratto e del passaggio al nuovo fornitore. Può verificarsi che, al momento in cui sia notificata la bolletta con la voce di spesa relativa al corrispettivo Cmor, il cliente abbia già saldato il suo debito. In tal caso si potrà contestare questa voce di spesa in bolletta inviando un reclamo scritto tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. L'ARERA in questo caso ha stabilità che la società di fornitura alla quale è rivolto il reclamo deve rispondere entro 40 giorni dalla data del timbro postale. In caso di mancata risposta, si potrà mandare un reclamo all'ARERA stessa, tramite lo Sportello del Consumatore. Durante la fase di reclamo, naturalmente, il cliente non è tenuto al pagamento del corrispettivo Cmor. Nel caso in cui i tempi di risposta siano prolungati oltre i 40 giorni, inoltre, il cliente non può essere considerato moroso e fino a che non venga risolta la controversia non sarà possibile richiedere il pagamento del Cmor né tanto meno sarà possibile minacciare di sospensione della fornitura. Nei casi in cui si dovesse verificare una questione simile, il cliente dovrà rivolgersi immediatamente a un'associazione di consumatori.

Come evitare di trovarsi in situazioni di morosità

Quando si riceve una bolletta nella quale è stato addebitato il corrispettivo Cmor è necessario subito verificare se effettivamente si risulti morosi verso il vecchio fornitore. In caso di effettiva presenza di morosità non sarà possibile evitare il pagamento. Spesso, il mancato pagamento dell'ultima bolletta è dovuto semplicemente a distrazione, causata dalla consapevolezza di aver cambiato fornitore per cui eventuali comunicazioni del vecchio venditore non vengono prese in considerazione e dimenticate. Per evitare di trovarsi in queste situazioni è sempre conveniente effettuare contratti di fornitura che prevedono il pagamento tramite la domiciliazione bancaria. In questo modo, infatti, non solo si risparmia il tempo necessario per recarsi regolarmente alla posta per saldare le diverse fatture, ma si avrà anche la certezza di non dimenticare mai di effettuare i pagamenti, evitando la possibilità di trovarsi in situazioni di morosità verso il proprio fornitore. Anche in caso di passaggio di fornitore, infatti, prima che venga effettuata la variazione delle autorizzazioni, la vecchia società di fornitura potrà ricevere il saldo dell'ultima bolletta garantendo così una chiusura sicura e completa del rapporto di fornitura.

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