COME ATTIVARE
UNA NUOVA FORNITURA
Attivare una nuova fornitura di elettricità o gas: le indicazioni da seguire
Come si richiede l'attivazione
Per poter ottenere l'attivazione della fornitura è necessario contattare la società che si occupa della vendita dell'energia (luce, gas o entrambi), sottoscrivendo il contratto di fornitura con uno dei più diversi attori presenti sul mercato liberalizzato. Per quanto riguarda nello specifico l'energia elettrica, una volta deciso con chi stipulare il contratto di fornitura, la società si occuperà di inoltrare al distributore dell'energia la richiesta di attivazione. La società di distribuzione, diversa a seconda del territorio geografico in cui si trova l'immobile, è proprietaria dei contatori e, pertanto, è quella che si occupa della loro installazione, collegamento e attivazione. Il distributore provvede alla richiesta solitamente entro cinque giorni, provvedendo a mandare un addetto ai lavori per l'installazione del dispositivo e, se si tratta (come ormai è la prassi) dei contatori elettronici, inviando un comando in remoto dalla centrale per la sua attivazione. Per quanto riguarda, invece, l'attivazione della fornitura gas, l'iter è in parte il medesimo: bisogna inviare la richiesta di attivazione alla società con cui si intende firmare il contratto di fornitura, la quale provvede a girare tale richiesta alla società di distribuzione. Quest'ultima, ricevuta la documentazione (di cui parleremo più avanti) ed effettuati i controlli sulla efficacia e sicurezza dell'impianto (inviando un proprio incaricato) provvede entro dieci giorni all'attivazione della fornitura di gas. Se vengono riscontrati problemi all'impianto, la fornitura viene sospesa e il cliente dovrà occuparsi, a proprie spese, di risolvere questi ultimi: solo in un secondo momento potrà inviare una nuova richiesta di attivazione.
I documenti necessari per attivare una nuova fornitura
Sia nel caso di fornitura luce che di fornitura gas, per poter effettuare una richiesta direttamente al distributore o tramite la società di fornitura è necessario presentare alcuni documenti e dati. In entrambi i casi sono necessari la carta d'identità e i dati anagrafici, con i recapiti telefonici o l'email; se si proviene da altro fornitore è preferibile inoltrare una vecchia bolletta, da cui evincere immediatamente le caratteristica della fornitura (consumi medi, potenza, uso del gas) da attivare; codice IBAN se si vuole la domiciliazione bancaria; indicazione se l'abitazione è o meno di residenza. In particolare, per l'energia elettrica bisogna anche specificare la potenza del contatore (se questo è già stato installato), che si può vedere da una vecchia bolletta alla voce "potenza contrattualmente impegnata". Per l'attivazione del gas, inoltre, è necessario compilare alcuni documenti forniti dalla società di vendita, che comprendono l'attestazione di corretta esecuzione dell'impianto, di corretta tenuta dell'impianto e altri. Se il distributore non riceve la documentazione entro novanta giorni dalla richiesta, quest'ultima viene annullata ed è necessario ricominciare.
Tempi e costi per l'attivazione
I tempi per l'evasione della richiesta di attivazione e i relativi costi sono diversi per l'energia elettrica e il gas. Per l'attivazione del contatore è previsto un termine massimo di sette giorni; se vi è ritardo, dovuto a colpa del distributore, al cliente spettano alcuni indennizzi automatici (a sconto delle spese dovute), pari a: 35 euro se l'attivazione avviene nel doppio dei termini, 70 euro se nel triplo, 105 euro se avviene oltre. Per quanto riguarda i costi, l'attivazione della fornitura luce dipende dal se ci si trova in regime di maggior tutela o di mercato libero: nel primo caso è previsto un contributo fisso di 26,13 euro, più un contributo fisso di 23 euro e il pagamento dell'imposta di bollo da 16 euro; nel secondo caso, il costo di attivazione è previsto dal contratto, ma a questo si cumulano le eventuali spese già viste. Per quanto concerne la fornitura gas, questa deve avvenire entro 12 giorni dalla richiesta. I costi, invece, dipendono dalla buona riuscita delle verifiche sullo stato dell'impianto. In particolare, il fornitore addebita sempre al cliente 40 euro per gli impianti usati a fini domestici. A questa cifra si aggiungono 15 euro se non è stato possibile effettuare le verifiche sull'impianto per colpa del cliente. Come detto, invece, in caso di verifica negativa l'attivazione non può essere effettuata.
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