L'energia dalle biomasse
Le biomasse solide costituite dagli scarti di origine vegetale sono una fonte di energia rinnovabile ed ecologica. Trasformiamo il loro smaltimento, che un tempo era un costo da sostenere, in un’opportunità per la produzione di energia elettrica all’interno di un sistema di economia circolare, grazie a una filiera locale integrata e sostenibile.
EMISSIONI A BILANCIO NULLO
La generazione di energia da biomasse solide consente un bilancio nullo delle emissioni di CO2 nell’atmosfera. Infatti, la quantità di anidride carbonica liberata dalla combustione del legno è esattamente quella assimilata dall’albero durante la crescita, e corrisponde inoltre a quella che sarebbe emessa dalla decomposizione delle piante abbandonate nel bosco.
CURA DEL PATRIMONIO BOSCHIVO
Le biomasse solide utilizzate per la produzione di energia sono per lo più residui di origine agricola e forestale.
La biomassa di origine boschiva è oggi in costante crescita, ma ampiamente sottoutilizzata. Una gestione sostenibile prevede diverse azioni di cura e tutela: diradare in modo controllato il bosco, ad esempio, permette di assorbire più CO2 , di preservare la biodiversità e alle piante giovani di crescere in modo sano.
La cura del bosco ne evita l’abbandono e svolge un’importante attività preventiva:
- mitiga il rischio incendi
- contrasta il dissesto idrogeologico
- interviene a supporto in caso di emergenze agroforestali, utilizzando per produrre energia materiale legnoso non impiegabile per altri usi, come quello derivante dalla tempesta nella zona del Vaia o dagli alberi danneggiati da patogeni come bostrico e xilella
VANTAGGI LOCALI E DI SISTEMA
La destinazione energetica dei sottoprodotti è un’occasione di reddito integrativo per le filiere agricole, agroindustriali e selvi-culturali, spesso in zone marginali del Paese, garantendo maggiore occupazione lavorativa sul territorio (con circa 5.000 lavoratori complessivi coinvolti in tutta Italia).
A differenza di altre forme di generazione da fonti rinnovabili, inoltre, gli impianti a biomasse sono programmabili, quindi in grado di fornire importante contributo alla stabilità della rete elettrica nazionale.
VOLANO DI ECONOMIA CIRCOLARE
Gli impianti di produzione di energia elettrica sono un esempio virtuoso di economia circolare, rendendo remunerativo il recupero di materiali residuali, che diversamente avrebbero scarso valore commerciale e sarebbero destinati allo smaltimento in discarica.
Anche i sottoprodotti della lavorazione, come le ceneri, sono un prodotto assolutamente naturale che possono essere riutilizzati.
I NOSTRI IMPIANTI
Centrale di Bando d’Argenta (FE)
Entrata in funzione 2001
Potenza 22,5 MW
Produzione annua 180 GWh
La centrale di Bando d’Argenta è una delle più grandi tra quelle a biomassa del nord e centro Italia. La produzione annua di energia, di circa 180.000 MWh, è equivalente al fabbisogno medio di 27.000 persone.
La biomassa solida utilizzata come combustibile proviene da manutenzioni boschive ed agricole, da colture dedicate e da sottoprodotti di origine agricola e industriale.
Il raggiungimento della eccellenza in campo ambientale e della sicurezza rappresenta uno dei più importanti obiettivi per la centrale di Bando, che a tal scopo si è dotata di uno specifico Piano di Monitoraggio e Controllo.
Leggi la
POLITICA AMBIENTE E SICUREZZA
Centrale di Finale Emilia (MO)
Entrata in funzione 2016
Potenza 12,5 MW
Produzione annua 90 GWh
La centrale di Finale Emilia converte in energia circa 135.000 tonnellate di biomassa solida all’anno.
Circa la metà è lavorata in impianto con processo di trinciatura meccanica.
La biomassa solida utilizzata proviene per almeno l'80% da colture residuali locali (entro 70 km dall’impianto), derivanti dall’agricoltura pro food, costituendo una fonte di reddito ulteriore da affiancare alla tradizionale produzione agricola, invece che un costo di smaltimento, com’era in passato.
Leggi la
POLITICA AMBIENTE E SICUREZZA
Centrale del Mercure
Entrata in funzione 2016
Potenza 35 MW
Produzione annua 280 GWh
L’impianto del Mercure copre una superficie di 11 ettari e opera nel segno dell'innovazione tecnologica e del rispetto dell'ambiente, grazie anche alla creazione di una filiera produttiva virtuosa.
L’energia prodotta proviene per la maggior parte da biomassa legnosa (380.000 tonnellate all'anno), fornita da produttori locali.
Intorno alla centrale si è sviluppata in questo modo un’economia circolare virtuosa.
Leggi la
POLITICA AMBIENTE E SICUREZZA
DA DOVE PROVIENE LA BIOMASSA?
L’approvvigionamento delle biomasse da usare negli impianti di generazione è soggetto a normative molto stringenti, sia per terreni di provenienza sia per tipologie di tagli. Il nostro obiettivo è privilegiare sottoprodotti forestali e agricoli, e utilizzare il più possibile biomasse provenienti da filiera corta.
Nel 2023 abbiamo utilizzato quasi 700mila tonnellate di biomasse, costituiti per il 94% da sottoprodotti forestali, agricoli e agroalimentari – con una distribuzione che va dal 78% di scarti agricoli nell’impianto di Finale Emilia all’87% di materiale di origine boschiva in quella del Mercure.
Nel complesso, il 48% del materiale impiegato proveniva da una distanza inferiore a 70 km e il 33% da meno di 150 km (da una distanza maggiore sono provenuti molti prodotti di schianto causati dalla tempesta Vaia).
Il caso degli schianti della tempesta Vaia
L’uso per produrre energia di materiali forestali causati dalla tempesta Vaia è un buon esempio di economia circolare e di vantaggio ambientale.
Ha infatti contribuito all’eliminazione degli alberi morti (la cosiddetta “necromassa”) che costituisce un focolaio del bostrico. Il bostrico è un coleottero naturalmente presente negli ecosistemi forestali, che però si diffonde in modo abnorme in presenza di grandi quantità di piante sradicate, di cui si nutre, mettendo così a rischio anche le piante superstiti.
Simile è il ruolo della dell’uso come biomassa degli olivi affetti da Xylella.
I NOSTRI APPROFONDIMENTI
Le biomasse solide utilizzate per la produzione di energia sono per lo più residui di origine agricola, della filiera del legno e della gestione sostenibile delle foreste.
Il loro uso è un contributo importante alla tutela del territorio, all’economia circolare e alla transizione energetica.
guarda oraA livello globale, la deforestazione è uno dei grandi problemi ambientali che l’uomo si sta trovando ad affrontare nell’ultimo secolo, ma in alcuni Paesi – come l’Italia – le superfici boscate sono in costante aumento, come fenomeno connesso con lo spopolamento e l’abbandono delle aree rurali.
Leggi di piùLa selvicoltura rappresenta una disciplina chiave nel contesto della gestione sostenibile delle risorse forestali, coinvolgendo pratiche e strategie mirate a garantire la salute, la diversità e la resilienza degli ecosistemi boschivi.
Leggi di piùGiuseppe Pappalardo, Responsabile tracciabilità e programmazione di Sorgenia Biomasse, spiega come gli espianti di alberi da frutta non più produttivi possano trasformarsi da costo in attività collaterale per le aziende agricole.
guarda oraGinevra Manzo, addetta alla logistica della biomassa della centrale del Mercure e laureata in scienze forestali, spiega i passaggi di verifica e controllo – fino all’accettazione – del cippato di legno al suo ingresso in centrale.
guarda oraTutto parte con Bluebiloba, la startup nata cinque anni fa dall’idea di un gruppo composto principalmente da ricercatori o tecnici del settore forestale, seguendo un percorso di incubazione universitaria pensato per accompagnare la nascita di nuove idee imprenditoriali.
Leggi di più