Media tensione (MT)
Tensione nominale tra le fasi superiore a 1 kV e non superiore a 35 kV.
La media tensione (o MT) indica un tasso di tensione legato alla distribuzione di energia elettrica in cui quest'ultima presenta valori superiori a 1 kV e non superiori a 35 kV: viene impiegata nei tratti della rete di distribuzione intermedia, dalle stazioni di ricezione ad alta tensione alle cabine di (seconda) trasformazione in energia a bassa tensione.
Utilizzo della media tensione
Nei processi di distribuzione dell'energia elettrica esiste un principio generale in forza del quale è meglio operare il trasporto, lungo il flusso delle infrastrutture preposte, ad alta tensione: quest'ultima, infatti, permette all'energia di viaggiare senza cali di potenza anche per lunghe distanze. Tuttavia, l'alta tensione presenta valori troppo elevati per gli impianti domestici e industriali: ciò spiega perché durante la fase di distribuzione e, da ultimo, durante la consegna all'utente finale, si assiste alla progressiva riduzione della tensione, prima in media e infine in bassa tensione. Ad esempio, la media tensione viene impiegata per i collegamenti tra unità abitative (palazzi, ville a schiera, fabbricati posti in contiguità) oltre che per tutti gli utilizzi e utenze industriali che non richiedono l'erogazione di elettricità ad alta tensione. Allo stesso tempo, la media tensione viene utilizzata per le catene ferroviarie, ossia per la linea aerea di contatto delle ferrovie, dove solitamente si rileva una media tensione a 3 kV (in corrente continua) o, negli impianti più recenti, una media tensione a 25 kV (in corrente alternata).
Valori standard della media tensione
Secondo il Comitato elettrotecnico italiano, che ha definito una serie di valori della tensione considerati normali e raccomandati per l'utilizzo negli impianti, i tre stadi della media tensione sono da identificarsi in 10 kV, 15 kV e 20 kV. Tecnicamente, però, la media tensione è considerata corrispondente all'intervallo esistente tra un minimo ed un massimo voltaggio, con una differenza tra corrente alternata e corrente continua. In particolare: - per la corrente alternata è considerata media tensione quella compresa tra 1.000 e 15.000 volt; - per la corrente continua, invece, si considera media tensione l'intervallo esistente tra 1.500 e 30.000 volt.
Distribuzione dell'energia: la rete di trasmissione
La produzione di energia elettrica avviene all'interno delle centrali presenti sul territorio italiano o all'estero; all'interno delle centrali, l'energia viene prodotta in media tensione (in valori che oscillano tra i 10 e i 25 kV): tuttavia, essa, prima di essere immessa sulla rete di distribuzione, viene trasformata in alta e altissima tensione. Ciò avviene per motivi di efficienza ed economicità di distribuzione, dal momento che a parità di potenza trasportata le alte tensioni garantiscono minori dissipazioni lungo le grandi distanze. Dalle centrali il prodotto viene distribuito fino alle utenze finali grazie alla rete elettrica nazionale, alimentata da corrente alternata e con una frequenza di 50 Hz. Le infrastrutture concernenti la rete elettrica di trasmissione presentano alcune stazioni elettriche di trasformazione e linee di collegamento che possono accumulare diversi stadi di tensione: - altissima tensione (sopra i 150 kV); - alta tensione (tra i 30 e i 150 kV); - media tensione ( tra 1 e 30 kV); - bassa tensione (con valore inferiore a 1 kV). Generalmente, i quattro valori prima considerati sono divisi in due grandi gruppi: la rete di trasmissione ad altissima e alta tensione (AAT/AT) e la rete di distribuzione a media e bassa tensione (MT/BT). Le reti di trasmissione a grande distanza (per tali intendendosi quelle che trasportano energia dalle centrali ai centri di dislocazione secondaria, con valori che possono arrivare fino a 380 kV) sono affidate ad un unico soggetto gestore (in Italia è la società Terna). L'infrastruttura ad alta tensione è lunga oltre 63.000 chilometri e ha la funzione di collegare i punti di immissione (le centrali) con i punti di prelievo (le cabine di smistamento e trasformazione). Questa rete è quella che presenta al contempo le interconnessioni con le reti estere (principalmente europee).
La distribuzione a media tensione
La trasmissione dell'energia ad alta tensione termina nelle cd. cabine primarie (AT/MT), nelle quali avviene la trasformazione dell'energia da alta a media tensione. È da questo punto che inizia la rete di distribuzione, ossia il ramo della filiera affidato alle società di distribuzione territoriali che provvedono ad erogare l'energia alle singole utenze secondo i rispettivi contratti conclusi con i fornitori. In particolare, le linee di media tensione, una volta effettuata la trasformazione AT/MT, trasportano l'energia a cabine secondarie, in cui avviene la degradazione MT/BT: una volta abbassata la tensione allo stadio finale (inferiore a 1 kV) è possibile la diffusione e consegna presso le utenze. Infatti, le utenze sono strutturalmente inidonee a livelli di tensione elevati, dal momento che la stragrande maggioranza degli impianti è calibrata su linee a 230 V (per le utenze monofase) e linee a 400 V (per utenze trifase). Altro motivo per il quale si provvede alla riduzione di tensione è essenzialmente legato alla sicurezza: infatti, l'alta tensione comporta rischi più elevati in caso di malfunzionamento dell'impianto (con effetti anche fatali in caso di folgorazione).
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