LA REC DI CASALPUSTERLENGO, SARÀ COME PIANTARE 8MILA ALBERI

L’energy manager Martina Arosio che si occupa del progetto della comunità energetica rinnovabile del Comune nel lodigiano: “C’è molto interesse attorno a questa iniziativa, sia per i vantaggi economici e sociali, sia per la sostenibilità ambientale. E continuiamo a ricevere manifestazioni di interesse da tutta Italia”

Martina Arosio è una giovane laureata in ingegneria energetica entrata in Sorgenia ancora prima della laurea, per lavorare ai progetti delle comunità energetiche rinnovabili. Quella in via di realizzazione a Casalpusterlengo, nel lodigiano, è una delle sue prime esperienze sul campo, e in quest’intervista racconta il senso del progetto e le tappe affrontate finora insieme alla collega Camilla Carcani.

 

Come è iniziata la sua esperienza in Sorgenia, di cosa si occupa?

Mi sono laureata in ingegneria energetica al Politecnico di Milano a ottobre, e ho iniziato a lavorare in Sorgenia un mese prima, a settembre. Sono commercial project engineer all’interno del team Public Administration GreenTech Sales. Nello specifico, mi occupo di seguire lo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili, dagli studi preliminari che facciamo con i Comuni fino alle fasi di costituzione e di gestione della comunità e dei suoi impianti. È un lavoro ibrido e variegato, che va dagli aspetti tecnici dell’installazione degli impianti fotovoltaici fino all’analisi della parte regolatoria e legislativa e all’aggregazione degli utenti.

 

Come sta procedendo l’esperienza di Casalpusterlengo?

L’iter è partito a marzo 2021, con l’assessore del comune che si è messo in contatto con Sorgenia manifestando l’interesse a partire con questo progetto, anche sulla scia dell’esperienza che si stava realizzando a pochi chilometri di distanza, a Turano Lodigiano, dove è attiva la prima comunità energetica di Sorgenia, Solisca. Con il coinvolgimento dell’ufficio tecnico comunale sono partite le attività preliminari di studio, per capire le opportunità che si potevano aprire. Con una determina comunale a dicembre 2021 il Comune ha assegnato l’incarico per la redazione dello studio preliminare a Sorgenia, e il documento è poi stato approvato in Giunta a metà del 2022. Così a dicembre 2022 c’è stato l’affidamento a Sorgenia dell’incarico specialistico per la costituzione della Comunità energetica rinnovabile.

 

In cosa consiste in generale il vostro lavoro?

Prima di tutto ci concentriamo sulle pertinenze comunali, con un lavoro di analisi e progettazione sulle possibili soluzioni di installazione dei pannelli fotovoltaici, per capire quali edifici possano ospitare i pannelli e quali invece possano entrare nella comunità soltanto da consumatori, a causa ad esempio di vincoli che non consentono l’installazione. Poi lavoriamo a ipotesi di aggregazione delle Pmi della zona e di consumatori domestici e facciamo un’ipotesi dei numeri che la comunità energetica potrà raggiungere. Il passo successivo è l’assemblea pubblica, che nel caso di Casalpusterlengo è in programma a febbraio, in cui spieghiamo alla cittadinanza il senso del progetto, come funziona, quali sono i vantaggi, e raccogliamo le prime adesioni. Il Comune, nel frattempo, darà vita a un bando per la realizzazione degli impianti, sfruttando tutti gli incentivi a disposizione per il finanziamento dei lavori, come ad esempio quelli provenienti dalla Legge di Stabilità e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

 

Su che ipotesi state lavorando per il progetto di Casalpusterlengo?

Diciamo che molto del risultato finale dipenderà dalle adesioni che si otterranno. La nostra ipotesi è quella di un impianto dalla potenza complessiva di 190 kW nel triennio 2023-2025, con un aumento progressivo della potenza installata. Abbiamo considerato di poter aggregare 120 famiglie e alcune utenze di imprese e PMI, e sulla base di questo abbiamo previsto il beneficio in termini economici e ambientali, che ammonta complessivamente a circa 21mila euro l’anno tra le voci di ricavo e quelle di risparmio, a cui vanno aggiunti i benefici di tipo ambientale, che sono fondamentali: abbiamo stimato una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 155 tonnellate all’anno in media, che equivarrebbe a piantare circa 8mila alberi nel territorio del Comune.

 

Quali sono i vantaggi per l’amministrazione?

L’amministrazione pubblica ottiene un risparmio notevole in termini di bollette, che possono essere allocati in altri progetti a vantaggio della comunità, mentre gli incentivi per il consumo virtuale potranno essere spartiti tra tutti i membri della comunità. Il principio è che il proprietario dei pannelli fotovoltaici, in questo caso l’amministrazione comunale, può utilizzare gli impianti per l’autoconsumo. L’energia che eccede dall’autoconsumo viene immessa in rete, e può essere consumata “virtualmente” dagli altri membri della comunità, che riceve in questo caso anche degli incentivi economici dal ministero dell’ambiente e da ARERA.

 

Che feedback state registrando dai territori?

L’impressione è che ci sia molto interesse su tutto il territorio nazionale. In particolare per i Comuni lombardi, dal momento che la regione è stata la prima in Italia ad aver lanciato un bando ad hoc, stimolando gli enti locali ad attivarsi. Un altro motivo di interesse è l’attenzione che molti Comuni riservano alle famiglie che hanno più difficoltà a pagare le bollette. Ad esempio, Casalpusterlengo ha espresso esplicitamente il desiderio di dare al progetto anche un valore sociale, includendo una zona di edilizia residenziale pubblica per dare un supporto in più alle famiglie del luogo. Le richieste sono in aumento costante in questo periodo, siamo stati contattati non soltanto da pubbliche amministrazioni ma anche da privati che si interessano al tema.